Fermo pesca, Zucconi (FdI): “Tutelare il comparto ittico”

3 ottobre 2023 | 16:52
Fermo pesca, Zucconi (FdI): “Tutelare il comparto ittico”

Il deputato di Fratelli d’Italia: “Un settore che è parte integrante della nostra cultura e della nostra economia e che pertanto dobbiamo assolutamente tutelare ed aiutare”

“Oltre a non avere più pesce fresco nelle nostre tavole, se da un lato il fermo pesca è condivisibile dal punto di vista biologico, rappresenta anche un ulteriore disagio per i tanti pescatori che da tempo soffrono di un problema ancora più grave, ovvero il caro carburante”.

Così Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d’Italia e Segretario di Presidenza alla Camera, dopo il blocco delle attività delle marinerie del Mar Tirreno e dei suoi 120 pescherecci che dovranno restare in banchina per un mese.

“Già nella scorsa primavera – prosegue Zucconi – mi recai personalmente al porto di Viareggio, base di una quarantina di pescherecci, dove trovai una realtà allo stremo proprio a causa del caro gasolio, che negli ultimi tre mesi ha addirittura fatto registrare un incremento del +25%, arrivando a costare fino a 1 euro al litro. Stando così le cose, i costi giornalieri superano di gran lunga i guadagni, costringendo i pescatori a fermare i pescherecci. Il gasolio infatti rappresenta il 60% dei costi fissi in un’impresa di pesca ed un suo aumento così significativo sta rendendo insostenibile l’ attività, fermando il lavoro a migliaia di imprenditori e di famiglie. Mi ero già attivato lo scorso anno presentando una risoluzione in tredicesima commissione per chiedere all’esecutivo di intervenire calmierando il prezzo del carburante o attraverso ristori mirati per mettere in sicurezza un settore strategico della nostra economia”.

“Alla problematica del carburante, negli ultimi tempi – continua Zucconi – si è aggiunto anche il cambiamento climatico, con ricadute sulla flora e sulla fauna marine e oltre a questo anche l’emergenza dovuta al granchio blu, che sta interessando ampie zone costiere. A tale proposito il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida ha incontrato le principali rappresentanze del settore per fare il punto su un’emergenza che sta provocando ingenti danni agli allevamenti ittici, annunciando  l’imminente pubblicazione di un decreto che stanzierà 10 milioni di euro come indennizzo alle imprese per l’acquisto di strumenti di protezione degli allevamenti e per il ripopolamento e la semina delle aree colpite”.

“Non aiutano il comparto ittico nemmeno le nuove linee di indirizzo della Commissione Ue – conclude – a partire dal divieto del sistema di pesca a strascico e dalla restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali, con scadenze ravvicinate nel 2024, 2027 per concludersi nel 2030. La pesca non solo permette di avere un buon prodotto sulle nostre tavole, ma rappresenta anche una tradizione millenaria della nostra civiltà, caratterizzata da una vita dura e difficoltosa dei pescatori e delle loro famiglie, motivo per cui spesso il nostro pesce vale di più e, qualche volta, costa di più. Un settore che è parte integrante della nostra cultura e della nostra economia e che pertanto dobbiamo assolutamente tutelare ed aiutare”.