Peschereccio incagliato a Viareggio, Coldiretti e Confcooperative alzano la voce

8 gennaio 2024 | 10:36
Share0
Peschereccio incagliato a Viareggio, Coldiretti e Confcooperative alzano la voce

La politica si interroga sul problema dopo l’ennesimo episodio che si è verificato questa notte

Tragedia sfiorata al porto di Viareggio dove un peschereccio, a causa dell’insabbiamento dell’imboccatura, si è incagliato contro gli scogli per fortuna senza alcuna conseguenza per l’equipaggio. L’imbarcazione durante le manovre di uscita per una battuta di pesca è rimasta incagliata nella sabbia che ostruisce l’avanporto mentre il vento e le correnti la spingevano verso gli scogli.

L’episodio, accaduto nella notte di ieri (fra il 7 e l’8 gennaio) al molo di Viareggio, fa esplodere la rabbia dei pescatori che invano, da mesi, chiedono soluzioni efficaci e definitive per risolvere una problematica nota e ricorrente che rischia di contribuire all’affondamento della flotta viareggina già stritolata dall’aumento dei costi, dal fermo pesca e dalle massiccia invasione di pesce estero. A prendere nuovamente posizione è Impresa pesca Coldiretti Lucca che torna a ribadire la necessità di allargare lo stato di emergenza regionale alle cooperative bloccate dagli effetti della mareggiata.

“Due giorni fa un’altra imbarcazione aveva rischiato la stessa sorte. Il porto, in queste condizioni, non è agibile e qualcuno dovrebbe assumersi la responsabilità di chiuderlo se non ci sono più le condizioni di sicurezza ed assicurare adeguati ristori alle imprese – spiega Danilo Di Loreto, responsabile Impresa pesca Coldiretti Toscana rivolgendosi a tutte le istituzioni interessate – L’uscita e l’entrata al porto, che per definizione dovrebbe essere un luogo sicuro, sono ogni volta un maledetto rebus per le imprese della pesca che per portare a casa la pagnotta devono affrontare anche questo rischio. In attesa di vedere realizzato il progetto del sabbio dotto, serve garantire la piena operatività dell’avanporto, condizione indispensabile per mettere in condizioni la nostra marineria di uscire ed entrare in sicurezza senza rischiare, ogni volta, di danneggiare o mettere in pericolo l’equipaggio ed il capitale”.

Sulla questione interviene anche Massimiliano Baldini, consigliere regionale della Lega che afferma: “Quanto fatto presente dalla Cittadella della Pesca in una nota del 6 gennaio scorso, a firma di Alessandra Malfatti ed indirizzata al presidente della Regione Eugenio Giani, al vicepresidente Stefania Saccardi ed all’assessore alle infrastrutture Stefano Baccelli riguardo le condizioni di inagibilità in cui si trova il porto di Viareggio, conferma quanto la Lega aveva già fatto presente a mezzo di interventi del sottoscritto e dei miei colleghi nei mesi scorsi ed aggrava ancora di piu’ le preoccupazioni di tutti, a cominciare dall’intera comunità portuale, per questa dimostrata incapacità della Regione Toscana a dare riscontro reale alle tante promesse sbandierate ed ancora prive di concreta risposta”.

“La Cittadella della pesca infatti – spiega il consigliere – contesta alla Regione Toscana quanto “il porto di Viareggio risulti ad oggi per la gran parte insabbiato e quindi di fatto pericoloso ed inagibile per chi di attività marittime vive”, aggiungendo che “dal mese di novembre in poi la marineria di Viareggio ha potuto lavorare solo 10 giorni, ovvero circa la metà di quanto sono riuscite a lavorare le limitrofe marinerie di Livorno e La Spezia” e che “i risultati del lavoro della draga arrivata da oltre un mese sono pressoche’ inesistenti con a malapena otto giornate lavorative con orari “da ufficio” e “riposo” durante i fine settimana”, concludendo che – ribadita l’ulteriore riduzione del canale di uscita e quindi numerosi e quotidiani episodi di incagliamento con pericolo per le imbarcazioni e le persone – “le responsabilità non sono certo delle mareggiate ma di una scarsa manutenzione dell’imboccatura e della mancata risoluzione dell’annoso problema dell’insabbiamento che da decenni affligge la nostra realtà” con conseguente “danno economico subito dalle imprese di pesca e dalle cooperative, in primis l’organizzazione dei produttori, enorme e tale da giustificare la richiesta di stato di crisi”. Un “j’accuse” pesantissimo che, ove l’insabbiamento del porto di Viareggio non dovesse trovare urgente rimedio, o prima o dopo rischierà la sua chiusura con conseguenti danni incalcolabili per l’intera città, oltre che per gli operatori della Darsena“.

“È chiaro che la Cittadella della Pesca, con la sua nota, mette sul banco degli accusati l’Autorità portuale regionale la quale, ad esempio, in tema di sabbiodotto segna il passo con ulteriori ritardi delle tempistiche più volte promesse e poi smentite nei fatti. Per questo motivo tornerò a chiedere chiarimenti sul punto e ad incalzare gli attori di questa brutta vicenda giovedì 10 gennaio, in seno alla Commissione Infrastrutture che si riunirà a Firenze per discutere la delibera 375 avente ad oggetto proprio il bilancio preventivo economico annuale 2023 e pluriennale ‪2023 – 2025‬ dell’Autorità portuale regionale e che giunge all’attenzione della commissione e del consiglio regionale con i consueti inaccettabili ritardi sull’approvazione dei conti dell’ente. Del resto – continua il rappresentante del partito di Matteo Salvini – che il porto di Viareggio e l’intera comunità portuale stiano pagando, da anni a questa parte, prezzi altissimi a causa dei ritardi di Regione Toscana e Comune di Viareggio – penso alle modifiche al piano regolatore portuale o alla realizzazione dell’asse di penetrazione – perché pressoché interamente consumati l’un l’altro da litigi e contenziosi sulle poltrone, è dimostrato dalla stessa nomina del segretario dell’Autorità portuale, ferma da troppo tempo e sicuramente motivo ulteriore della debolezza di un ente che finisce per pregiudicare l’infrastruttura piu’ importante fra quelle che gestisce in Toscana”.

“Subito dopo gli esiti dei lavori della seduta di giovedì, provvederò – aggiunge il consigliere regionale – ad approfondire ogni elemento che dovesse emergere a seguito della mia istruttoria e quindi a valutare se avanzare atti opportuni a fornire risposte e quindi garanzie che il porto di Viareggio torni, nell’immediatezza, a normale fruibilità scongiurando che la marineria possa decidere di mettere a terra i pescatori, incrociare le braccia e non uscire con le imbarcazioni per evitare i gravi rischi connessi ad un tale stato di cose. Chiederò altresì un incontro ai rappresentanti dei pescatori per capire direttamente da loro i tanti problemi che la portualità viareggina soffre da troppi anni ed informerò l’europarlamentare Susanna Ceccardi così come i nostri rappresentanti a Roma perché quanto è accaduto al comparto della pesca a Viareggio non può rimanere confinato a livello comunale o regionale ma deve trovare eco e risposte a tutti i livelli”.

“Il porto di Viareggio – conclude Massimiliano Baldini – non può continuare a versare in queste condizioni; Regione Toscana e Comune di Viareggio debbono farsi carico delle responsabilità istituzionali che gravano sulle loro spalle”.

“Il tempo delle promesse a vuoto è finito, i pescatori viareggini pretendono giustamente dalla Regione risposte definitive ai problemi dell’imboccatura e dell’insabbiamento del porto, perché non è possibile costringerli a continuare a lavorare in condizioni così anti-economiche e pericolose a livello di sicurezza”.

Così l’europarlamentare toscana Susanna Ceccardi (Lega), che dice: “Viareggio ha un polo nautico che rappresenta un’eccellenza internazionale ma patisce infrastrutture da terzo mondo e questo è vergognoso. La richiesta dello stato di crisi per la marineria viareggina avanzata dalla presidente della Cittadella della pesca è sacrosanta: auspico che la Regione e il Comune di Viareggio ascoltino il grido d’allarme dei pescatori e si attivino concretamente per mettere questo importantissimo settore della nostra economia in condizioni di lavorare dignitosamente, dotandolo innanzitutto di un sabbiodotto adeguato”.

Sull’accaduto interviene anche il Partito democratico di Viareggio: “Condividiamo l’allarme lanciato dai pescatori Viareggini per l’insabbiamento del porto che impedisce loro di poter uscire in mare per esercitare la propria attività lavorativa. Tra l’altro, a conferma di questo, proprio stamattina una barca si è incagliata nuovamente, a causa l’enorme quantità di sabbia all’ imboccatura del porto. Oltre alle imbarcazioni dei pescatori questa incresciosa situazione mette in difficoltà la nostra nautica, pure riconosciuta come eccellenza mondiale, con numerosi yacht che non riescono ad entrare o ad uscire dal porto per l’insabbiamento. È chiaro che ciò penalizza fortemente la marineria viareggina, con i pescherecci che in questi ultimi mesi hanno potuto lavorare solo per pochi giorni, con una pesante ripercussione economica negativa per le imprese del settore”.

“Alla luce di tutto ciò – prosegue la nota – ritenendo necessario un urgente intervento della Regione Toscana e di un conseguente tavolo di crisi per sostenere la categoria dei pescatori e mettere in atto rapidamente tutti gli interventi necessari a risolvere il problema dell’insabbiamento del porto, il Pd di Viareggio, tramite la responsabile regionale del partito sui temi dell’economia del mare Federica Maineri, si sta attivando presso il presidente della Regione affinché venga affrontata e risolta la problematica dell’insabbiamento del nostro porto, nell’interesse della nostra marineria, di tutto il settore della nautica e più in generale dell’ economia cittadina”.

“Fino a che non verrà risolto il problema dell’insabbiamento del porto, le difficoltà a Viareggio continueranno ad essere all’ordine del giorno. L’incidente della scorsa notte è il risultato della gestione superficiale del problema dell’imboccatura, che da mesi risulta insabbiata e quindi di fatto rende il porto pericoloso e inagibile”.  Così Alessandra Malfatti, presidente della Cittadella della Pesca e consigliera di Confcooperative Fedagripesca Toscana, in seguito alla tragedia sfiorata al Porto di Viareggio.

“A seguito della tempesta e delle successive mareggiate che nel mese di novembre hanno colpito la costa – continua Malfatti – l’imboccatura del Porto è diminuita da un’ampiezza di più di 100 metri a un canale di soli 15 che molto spesso è insabbiato e pericoloso. In queste condizioni il porto risulta inagibile e sin da subito come marineria peschereccia abbiamo richiesto all’Autorità Portuale Regionale di adoperarsi al fine di garantire i livelli di sicurezza indispensabili per lo svolgimento del nostro lavoro di pescatori: da oltre un mese è presente una draga che però lavora con orari da ufficio e non con i ritmi richiesti per la gestione di un’emergenza, e non ha dato risultati. Intanto il canale è sempre più stretto, le barche sono costrette ad uscire in modalità alternata e quotidianamente si verificano episodi di incagliamento che creano situazioni di pericolo”.

“Due giorni fa abbiamo richiesto alla Regione Toscana di aprire urgentemente un tavolo di crisi per risolvere queste annose problematiche – conclude Malfatti – che oltre a mettere in pericolo i pescatori creano un enorme danno economico a tutto il settore. Com’è possibile che un Porto così importante come quello di Viareggio si ritrovi in queste condizioni? È necessario farlo tornare operativo“.