Strage di Viareggio, la Cgil dopo la sentenza della Cassazione: “Solidarietà ai familiari delle vittime”

Il sindacato: “Il continuo prolungamento di una tragedia datata oramai giugno 2009 non può che rinnovare e aumentare reazioni di vera e propria insoddisfazione e generare dubbi e perplessità”
Rabbia e sconforto anche da parte della Cgil per la sentenza emessa ieri (15 gennaio) dalla Corte di cassazione in merito alla strage ferroviaria di Viareggio.
“Il continuo, quasi centellinato, prolungamento di una tragedia datata oramai giugno 2009 non può che rinnovare e aumentare reazioni di vera e propria insoddisfazione e generare dubbi e perplessità – commenta Paolo Puccinelli responsabile Cgil zona Versilia -. Le decisioni della Cassazione vanno comunque, anche dolorosamente, rispettate ma ci chiediamo quale possa essere il senso e la motivazione profonda di un disposto che da un lato conferma la colpevolezza degli imputati e dall’altro però impone la revisione alla Corte d’Appello di Firenze delle pene inflitte, domanda alla quale purtroppo non si può rispondere se non ritenendo possibile una ‘revisione al ribasso’ di tali pene già stabilite. È un’ipotesi che in tutta onestà tendiamo a rifiutare per il rispetto che si deve alle vittime di quell’atroce e spaventoso crimine ed ai loro familiari”.
“La Cgil provinciale di Lucca e la Camera del lavoro di Viareggio – conclude – esprimono con forza e vicinanza i loro sentimenti di solidarietà ai familiari delle vittime, chiedono che questo nuovo, ennesimo procedimento processuale avvenga nei tempi più brevi giuridicamente possibili per evitare ancora dolore e sofferenza a tutte le persone coinvolte e all’intera città di Viareggio, attendono perciò di poter leggere le motivazioni della sentenza di ieri nella consapevolezza che ancora, dopo quasi 15 anni, l’attenzione e l’impegno dei familiari e della loro associazione unitariamente sostenuti dai tantissimi altri viareggini da sempre mobilitati a loro fianco sia condizione essenziale perché finalmente si giunga a una sentenza giusta e definitiva, che riconosca anche nella definizione delle varie pene da infliggere la completa responsabilità di quanto successo per tutti gli imputati già riconosciuti colpevoli”.