Zucconi: “Pozzi artesiani sulle spiagge, la Regione valuti una proroga”

5 marzo 2024 | 12:52
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Zucconi: “Pozzi artesiani sulle spiagge, la Regione valuti una proroga”

Il deputato: “Un grave errore che si chieda proprio ora di fare verifiche con l’estate alle porte”

“A poche settimane dall’inizio della stagione estiva, tutti gli stabilimenti balneari della Toscana si vedono costretti a ottemperare a pratiche regionali sulle concessioni dei pozzi iniziate 30 anni fa e mai portate a termine dalla Regione. Pozzi utilizzati per non impiegare acqua potabile in tutte quelle attività che non sono bere e cucinare, come ad esempio innaffiare i giardini o fare le pulizie. Ritengo un grave errore da parte della Regione chiedere proprio adesso, con l’estate alle porte, che si facciano tali verifiche”. A dirlo è il deputato Fdi, Riccardo Zucconi.

“La Asl, oggi, pretende che sia potabile anche l’acqua destinata alle docce e ai lavapiedi – prosegue Zucconi -, una scelta inconcepibile sia dal punto di vista del risparmio e dello spreco, sia per il fatto che di questo passo presto non ci sarà acqua sufficiente per tutti (pensiamo solo alla tematica delle numerose  piscine che ci sono nel solo litorale toscano). Piscine che sono potenzialmente più ‘invadenti’ per il numero di persone che le utilizzano e che potrebbero inavvertitamente bere l’acqua, ma che paradossalmente hanno una normativa meno restrittiva. Allora perché Regione Toscana impone adesso, a marzo già iniziato, di fare analisi che non saranno pronte in tempo per l’estate e che costeranno all’incirca 4800 euro?”.

“In attesa di organizzare meglio il tutto – propone Zucconi -, si potrebbe pensare per quest’anno o a consentire l’applicazione di semplici targhette anche in lingue estere, che facciano presente che l’acqua delle docce non ha tutte le caratteristiche di potabilità dell’acqua da bere o, in sub ipotesi, di estendere le normative previste per le piscine anche all’uso delle docce.  Auspico dunque che per la stagione 2024 la Regione decida per una deroga, risparmiando alle aziende balneari questo passaggio non solo oneroso ma anche di fatto inattuabile, in attesa di approfondire meglio la questione. Anche in questa situazione, come in tanti altri settori emerge purtroppo l’incapacità della Regione a gestire ‘la cosa pubblica’, un’incapacità e un’indolenza che pagano tutti: cittadini, lavoratori, imprese”.