Festival Puccini, al Gran Teatro all’aperto debutta ‘Manon Lescaut’




Appuntamento domani (13 luglio) sul palco di Torre del Lago. Prima le ‘Conversazioni sull’opera’ con Silvia Gasperini
Domani (13 luglio) debutta sul palcoscenico del Gran Teatro all’aperto il secondo dei sei nuovi allestimenti del 70esimo Festival Puccini: Manon Lescaut, l’opera che rivelò al mondo il genio del compositore, in una nuova produzione affidata a Massimo Gasparon sotto la direzione di Beatrice Venezi. Coreografie del Corpo di ballo curate da Gheorghe Iancu. Nel ruolo dei protagonisti Alessandra Di Giorgio (Manon Lescaut), Andeka Gorrotxategi (Renato Des Grieux), Andrea Concetti (Geronte).
“Opera avvincente, moderna, incredibilmente realistica con una regia che evidenzia la modernità della protagonista – sostiene Gasparon -. Una vera material girl, alla ricerca di una libertà effimera connessa al denaro, al lusso, al consumo della società di massa. La storia d’amore tra Manon (Alessandra Di Giorgio) e il cavaliere Renato Des Grieux (Andeka Gorrotxategi) è assolutamente paragonabile a quella di una adolescente contemporanea, preda del mondo patinato e vuoto degli influencer consumisti. Manon danza come una farfalla notturna che batte le ali attratta da tutto ciò che brilla e arde, e proprio per questo e destinata all’autodistruzione”.
Attratta dalla ricchezza, Manon sfrutta il vecchio Geronte (Andrea Concetti) si fa corteggiare ma poi, sorpresa a tradirlo, viene arrestata e accusata di prostituzione e deportata verso l’America, dove morirà stroncata dalla sete e dalla febbre nel deserto di New Orleans.
Alla guida dei solisti e dell’Orchestra e Coro del Festival Puccini la direttrice Beatrice Venezi. “L’opera che più di tutte, assieme a Bohème, parla di giovinezza. In questa partitura, in realtà non così frequentemente rappresentata, Puccini ha condensato lo spirito di chi si vuol mangiare letteralmente il mondo – spiega -. È il primo grande capolavoro pucciniano, in cui si può trovare tutto: la grande arcata melodica e l’uso consapevole del Leitmotiv, le tecniche della tradizione operistica italiana e il cromatismo di marca wagneriana, i pezzi di genere, dal madrigale al minuetto, e i grandi concertati di sapore verdiano. Manon Lescaut è come una grande prova di forza delle maturate capacità di Puccini”.
Sul fronte visivo la scena è dominata dal gigantesco ledwall sul quale scorrono immagini degli sfarzosi palazzi di Parigi con Manon assistita da tanti servitori che ne curano il trucco. Altrettanto sfarzosi e colorati i costumi dei protagonisti e del Coro. Nel cast Lescaut, sergente delle guardie del Re – Nicola Farnesi Edmondo, studente – Matteo Roma, Un Musico – Elena Belfiore, L’Oste – Eugenio Maria Degiacomi, Il Maestro di ballo – Saverio Pugliese Il Sergente degli Arcieri – Francesco Lombardi, Assistente costumista – Lorena Marin, Assistenti alla regia – Letizia Giuliani e Francesco Marzola Orchestra e Coro del Festival Puccini Maestro del Coro – Roberto Ardigò
Manon Lescaut sarà proposta in due serate (13 luglio e 2 agosto) al Gran Teatro Giacomo Puccini affacciato sul lago Massaciuccoli a due passi dalla casa del Maestro. Ma l’allestimento frutto di una coproduzione con i teatri di , sarà messo in scena al Regio di Parma, al Teatro Petruzzelli di Bari e al Teatro Nazionale di Bucarest-
Con l’incontro dedicato a Manon Lescaut, domani (13 luglio) alle 18, nell’Auditorium Simonetta Puccini di Torre del Lago proseguono anche le Conversazioni sull’opera, il ciclo di incontri ideato dalla Fondazione Simonetta Puccini per promuovere e approfondire la conoscenza dell’opera del Maestro. La rassegna, che prosegue sino alla fine di agosto, propone ancora quattro appuntamenti, dedicati ad altrettanti capolavori pucciniani che, la sera stessa degli incontri, verranno messi in scena al Gran Teatro Giacomo Puccini, sempre a Torre del Lago, in occasione del 70esimo Festival Puccini. In ognuna delle conversazioni, la pianista Silvia Gasperini introdurrà le opere attraverso l’esecuzione di brani al pianoforte, accompagnata ogni volta da un soprano diverso, commentando poi i vari passaggi e le parti salienti del libretto.
Questo sabato, affiancata dal soprano greco Katerina Kotsou, Silvia Gasperini presenterà Manon Lescaut, un dramma lirico in quattro atti tratto dal romanzo Histoire du Chevalier des Grieux et de Manon Lescaut dell’abate Antoine François Prévost. Presentata per la prima volta al Teatro Regio di Torino il primo febbraio 1893, l’opera è la terza in ordine cronologico del compositore, ma il suo primo grande successo internazionale. La gestazione del libretto fu particolarmente difficile. Non fu infatti affidato a Ferdinando Fontana, il suo librettista sino a quel momento, che per primo gli aveva parlato del romanzo e infatti si risentì molto dell’abbandono, ma a Marco Praga e Domenico Oliva. Passò poi per le mani di Ruggero Leoncavallo, Luigi Illica e infine Giuseppe Giacosa, tanto che lo stesso Puccini definì il libretto “di tutti e di nessuno” e il Corriere della Sera, in una recensione dell’epoca, scrisse che era “dovuto ad una specie di Unione Cooperativa di giovani scrittori”. Ciò nonostante, o forse proprio per questo, l’opera ottenne da subito uno straordinario successo di pubblico, che ancora oggi sembra non conoscere crisi.