Versilia, al pronto soccorso un’estate con 300 accessi medi al giorno

Il direttore Giuseppe Pepe: "Qui sempre garantita una risposta tempestiva e proporzionata al problema clinico"

“L’estate è calda e il clima torrido. Si può parlare sicuramente di codice rosso in Versilia, legato alle problematiche anche stagionali e alle raddoppiate richieste di intervento sanitario. Per fortuna non sono tutte situazioni da codice rosso. Anzi, per la maggior parte dei casi si tratta di problemi minori o comunque a rapida risoluzione. Ciò nonostante i veri codici rossi giunti in pronto soccorso sono stati gestiti senza alcuna criticità. E sono stati tanti e complessi. Ma nessuno di questi ha atteso a lungo né è stato abbandonato”. Il direttore del pronto soccorso dell’ospedale Versilia Giuseppe Pepe sintetizza così quanto accaduto finora nel corso di questa estate: 300 accessi medi al giorno di tutte le età e provenienza geografica, talora con alcuni picchi giornalieri decisamente sopra la media, oltre le prevedibilità.

“Quando le risorse di personale, anche se non carenti, sono distribuite in un modello organizzato su una domanda sanitaria standard vengono imprevedibilmente sopravanzate da una richiesta straordinaria e concentrata in poche ore, il sistema può rallentare. Ma non si blocca e le emergenze seguono canali e risorse a sé stanti. Così nessuno attende. In poche parole, se 200 persone si presentano tutte insieme in una fascia oraria di 5 ore, questi stessi utenti se poco urgenti possono attendere anche molte ore. E’ bene precisare che non siamo nel caso di uno scenario catastrofico, che è comunque previsto in sanità e si chiama Piano emergenza massiccio afflusso di feriti. Per questa eventuale situazione è prevista un’attivazione specifica con piani straordinari e di risorse eccezionali”.

“Per la ordinarietà dei servizi, certo la difficoltà a reperire medici non aiuta – precisa il dottor Pepe – ma il pronto soccorso del Versilia è stata la prima sede di preferenza per i nuovi assunti. Tanti giovani medici hanno infatti scelto proprio il nostro Ps. Evidentemente perché ci lavorano volentieri e hanno trovato una buona organizzazione durante il periodo di formazione. La sede di lavoro prevede la rotazione specialistica nell’ambito dei servizi dell’emergenza urgenza sanitaria di tutta la provincia. Questo permette di esportare competenza ed omogenizzare la organizzazione, anche diversificando la tipologia giornaliera del lavoro. Sicuramente in fase di programmazione, per subire meno i picchi di attività, le risorse devono essere distribuite ai servizi sulla base delle prestazioni ordinarie e quotidiane ma con un margine di flessibilità che tenga già conto anche della possibile straordinarietà. Sull’incremento del personale l’impegno della nostra Asl è comunque costante”.

“Tutto si alleggerisce poi – dice Pepe – se si condividono i percorsi diretti con tutto il resto dell’ospedale. Sono i cosiddetti Fast track che si stanno definendo nella loro fase operativa. Spostare prestazioni specialistiche fuori dal pronto soccorso velocizza infatti il percorso percepito dall’utente e riduce il sovraffollamento in spazi saturi del Ps. Ovviamente per fare questo c’è bisogno di risorse anche fuori dalla nostra struttura e negli altri servizi coinvolti. La Asl solidamente sta intervenendo anche su questo”.

“Riguardo ai Pir, soluzione proposta in fase sperimentale dalla Regione Toscana, per la presa in carico delle problematiche minori – è l’ulteriore osservazione del direttore del pronto soccorso della Versilia – si tratta di un’interessante opportunità in un’ottica di sistema e dopo la prima sperimentazione nella Asl Toscana centro, anche in questo ambito siamo pronti ad attuarla”.

Ribadisco dunque ai cittadini e turisti della Versilia – chiude Pepe – che a seguito di una emergenza urgenza improvvisa qui in pronto soccorso viene sempre garantita una risposta tempestiva e proporzionata al problema clinico che i medici e infermieri rilevano”.

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