Il comandante Barsuglia dopo 40 anni lascia la polizia municipale e va in pensione

Una messa in ricordo dei colleghi caduti prematuramente per il commiato dal corpo. Al suo posto la prima donna alla guida dei vigili urbani a Camaiore: Francesca Orsi
Un saluto, dopo oltre 40 anni di servizio, al comandante della polizia municipale di Camaiore Claudio Barsuglia. Andrà in pensione dal servizio dall’1 gennaio e al suo posto subentrerà Francesca Orsi.
Lungo il commiato del comandante dal ‘suo’ corpo, avvenuto con una messa officiata da monsignor Righi, davanti al presidente del tribunale Gerardo Boragine, al procuratore capo Domenico Manzione, alla dottoressa Caterina Gestri della Prefettura, ai giudici Alessandro Dal Torrione, Gianluca Massaro, ai sostituti procuratori Antonio Mariotti e Lucia Rugani, ai colleghi comandati, al personale della polizia municipale, delle forze dell’ordine, della Capitaneria di porto e dei vigili del fuoco.
Un saluto, quello di Barsuglia, dedicato, ai 15 colleghi che nei 40 anni di servizio sono prematuramente scomparsi.
“È un giorno molto importante per me. Dopo oltre 40 anni di servizio dall’1 gennaio mi congederò da questo ente ma soprattutto da questa professione. L’avventura iniziò il 5 novembre 1984 – sindaco Fabio Pezzini – nei vigili urbani, oggi polizia municipale. Ero alla ricerca di un lavoro a tempo indeterminato, durante vari periodi di lavoro precario, sia come operaio sia come ragioniere, partecipai a concorsi, sopratutto negli enti pubblici. Il caso volle che andasse a buon fine il concorso per vigili urbano a Camaiore, professione che non conoscevo assolutamente, ma che mi prospettava un lavoro finalmente stabile. Anno dopo anno incominciai ad essere sempre più coinvolto da questa professione, ancora più complessa se svolta nel Comune ove si risiede. Proprio in virtù di questo mio coinvolgimento, anche con un po’ di ambizione personale, nel 1997 intrapresi la carriera da ufficiale (sindaco Ceragioli e comandante Giovanni Del Tozzotto).
“Con il sindaco Bertola – prosegue – ebbi l’onore di ricevere l’incarico di vicecomandanta quando comandante era Carlo Palmerini.Nel 2016 fui chiamato dal sindaco Alessandro Del Dotto a ricoprire l’incarico di comandante, poi la conferma dell’attuale sindaco Marcello Pierucci: un onore enorme per uno come me che, pur avendo intrapreso la carriera da ufficiale, mai avrebbe pensato di arrivare a tanto: comandante di uno dei comandi più importanti della provincia di Lucca. Decisi di accettare la proposta del sindaco Del Dotto; un onore ma anche un onère, ma soprattutto una grande sfida carica di responsabilità. Un incarico sicuramente gratificante, ma altrettanto impegnativo sotto tutti punti di vista Molti di voi conoscono bene cosa comporti questo ruolo, estremamente delicato, che gode di un’ampia autonomia operativa ma che, essendo un ruolo prioritariamente di concetto deve coniugare gli obbiettivi ricevuti dal sindaco, i rapporti con le autorità e le forze dell’ordine, la gestione del personale e per ultimo, ma non per questo di meno importanza, i rapporti con la cittadinanza. In sintesi le figure che prioritariamente in un Comune toccano dal vivo i problemi della gente sono il sindaco ed il comandante della polizia municipale. In questi 40 anni di servizio, nei vari ruoli che ho ricoperto, il mio obbiettivo principale è sempre stato quello di svolgere un servizio al servizio della collettività. La nostra non è una professione semplice, anzi direi sempre più complessa, che richiede spirito di sacrificio, dedizione, che ha indiscutibile necessità di una formazione professionale strutturata che possa rendere il personale capace di affrontare le molteplici materie che oggi gli competono … credetemi sono veramente tante e complicate. Tanti sono i momenti più o meno complessi, delicati, che in questi 40 anni di servizio ho vissuto. Anche se ne potrei menzionare diversi 4 saranno per me indelebili e mi hanno segnato sia umanamente che professionalmente ma anche fondamentalmente gratificato”.
“Il primo – ricorda – è relativo ad un drammatico fatto criminale: era l’ottobre del 1999, quale ufficiale di turno, il piantone mi chiamò per un passo carrabile ostruito a Moneta. Poi lo stesso mi richiamù per altre due volte nel giro di pochi minuti avvisandomi che vi erano anche due cadaveri ed un bimbo in una macchina, ma che la macchina era lì da circa due giorni. Giunto sul posto mi resi conto che il bimbo, molto piccolo (seppi poi che aveva appena due mesi, ma nato prematuro), era vivo ma visibilmente provato, cianotico in viso. Ero solo e dovevo gestire una situazione drammatica: presi immediatamente una decisione che contribuì poi a salvare il bimbo, circostanza che mi fu confermata dal primario del reparto pediatrico dell’ospedale di Pietrasanta: invece di far venire l’ambulanza in un luogo angusto non semplice da raggiungere, allertai la misericordia di Capezzano Pianore e con l’aiuto di una signora che abitava lì vicino, con l’intento di ridurre al minimo i tempi del soccorso, presi il seggiolino con il bimbo e velocemente lo portai a Capezzano dove fu preso in carico dal personale della Misericordia e portato velocemente all’ospedale di Pietrasanta. Oggi ha venticique anni e siamo rimasti sempre in contatto. Il secondo la perdita prematura di diversi colleghi ma soprattutto veri amici e la messa di oggi è in ricordo di tutti loro. Il terzo è stata la drammatica e pericolosa gestione dell’emergenza Covid. Con il mio personale, ci mettemmo senza il minimo indugio a disposizione sia del sindaco Del Dotto sia del servizio sanitario in particolare del dottori Franco Barghini. Non dimenticherò mai la drammatica riunione notturna con il sindaco Del Dotto i vicecomandanti Giannecchini e Orsi per coordinare le attività e con alcuni agenti a predisporre le notifiche delle ordinanze per i contagiati per la successiva consegna fatta dal mio personale senza il minimo dubbio, con estrema disponibilità e consapevoli dell’importanza di ciò che stavamo facendo con attrezzature rimediate dagli amici delle carrozzerie Stadio e Giovannelli. Ci fornirono alcune tute e occhiali da verniciatore, una situazione molto pericolosa che ci mise a dura prova ma che permise di dimostrare il valore del personale di questo corpo. Questo fu fatto anche dal personale di altri comandi e denota quanto sia importante la presenza sul territorio di una polizia municipale adeguatamente formata e con disponibilità di personale. Il quarto è il movimento articolo 230, movimento realizzato con il Sindaco Pierucci e gli asssessoriLarini e Mecchi, dedicato alla omessa applicazione da parte dello Stato di quanto disposto nell’articolo 230 del codice della strada che stabilisce l’obbligo dell’educazione stradale nelle scuole. Se veramente c’è la volontà di ridurre l’incidentalità e aumentare la diffusione della cultura della sicurezza stradale servono i controlli, e quindi il personale, nonché la strutturazione nelle scuole di ogni ordine e grado dell’educazione stradale così come stabilito nel codice da ben 32 anni. Non servono grandi riforme o sanzioni sempre più severe più controlli ed educazione stradale nelle scuole significa meno incidenti e meno morti sulle strada. Ringrazio tutti coloro che attivamente hanno creduto in questa iniziativa e che tutt’ora si stanno impegnando per ottenerne l’applicazione”
“Terminerà la mia carriera dopo otto anni e mezzo di comando – prosegue Barsiglia – Non spetta a me valutare e giudicare il mio operato, ma vi assicuro che ho dedicato a questo incarico il massimo impegno per cercare di concretizzare gli obbiettivi che mi erano stati dati dai sindaci, oltre a quelli che mi ero però prefissato di raggiungere, quali incrementare i controlli per garantire maggiore sicurezza stradale e ridurre l’incidentalità, sviluppare al meglio l’educazione stradale nelle scuole, avere un controllo costante delle attività produttive, con aree di mercato e fiere che fossero un modello da seguire, rispettose delle prescrizioni relative alla sicurezza, capaci di offrire qualità nel rispetto delle esigenze di chi vi opera, il contrasto all’abusivismo commerciale, la tutela del consumatore e dell’ambiente. Tante sono le cose che con il mio comando abbiamo fatto, altre sono quelle che avrei voluto concretizzare, ma quando al mattino prendiamo servizio, pur avendo già un programma, non sappiamo mai se lo si potrà rispettare perché la nostra “barca” naviga a vista, alla giornata, ma questo è anche il bello del nostro lavoro: la capacità di affrontare qualsiasi situazione si prospetti. Se ci sono stati risultati positivi il merito va anche a chi ha condiviso con me questa esperienza: i vicecomandanti Paolo Giannecchini, l’amico Paolo, e Francesca Orsi, i funzionari Roberta Neri Fabrizio Paolicchi, Dino Da Prato, i coordinatori Patrizia Ricci e Luigi Bellè. Il loro sostegno, la disponibilità, la ricerca costante della professionalità da traslare al personale, sono stati per me un’indispensabile stimolo costante. Ho sempre detto loro: i problemi si affrontano sempre alla ricerca della migliore soluzione, non è detto che uno ci riesca ma bisogna provarci. Ringrazio tutto il personale che in questi anni ho avuto il piacere di comandare. Da soli non si vince”.
“I miei più sinceri complimenti vanno alla vicecomandante Francesca Orsi per l’incarico conferitole dal sindaco – che ringrazio per questa scelta sia a nome mio che del comando – dice – Con estremo piacere lascerò a lei le redini del nostro comando Francesca è una collega scrupolosa molto preparata e avrà l’onore di essere la prima donna a dirigere il comando di Camaiore. Mi rivolgo ai miei, tra poco ex colleghi, soprattutto ai neo assunti: svolgete il vostro servizio con il massimo impegno, sempre dalla parte dei più deboli, consapevoli comunque della fortuna di avere un lavoro a tempo indeterminato che, se pur sempre più complesso, vi offre l’opportunità di vivere la comunità del territorio come nessun’altro ne abbia la possibilità. Cercate di stare vicino ai giovani: spesso i loro errori o le loro colpe sono le colpe di altri, di una società che li lascia sempre più soli e non gli da punti di riferimento. Cercate di dialogare con loro di conquistare la loro fiducia. l dialogo e la comunicazione sono imprescindibili, atutti i livelli. Emulate quei nostri colleghi che, anche fuori servizio, di primo mattino vanno a casa di alcuni ragazzi meno fortunati perchè in famiglie disagiate, che non rispettano l’obbligo della frequenza scolastica, per verificare che vadano a scuola. Sì, alcuni miei agenti fanno anche questo. Per i colleghi più anziani: siate un esempio per i colleghi più giovani, lo vostra professionalità è per loro formazione sul campo. Per tutti gli apparteneti al corpo, infine. La nostra organizzazione è gerarchica; chi comanda è deputato a decidere a fare scelte, se non lo facesse non svolgerebbe il proprio ruolo. A volte queste scelte possono non essere condivise, ma debbono essere indiscutibilmente rispettate. Cercate di essere autorevoli e non autoritari”.
“Il mio percorso professionale non è stato privo di errori; errori che riconosco di aver commesso ma che mi sono serviti per rivalutare comportamenti o scelte operative. Chi non fa non sbaglia – prosegue – Devo ringraziare le autorità civili e militari presenti, per la vicinanza, la disponibilità nonché per la considerazione che hanno riservato al mio comando; il sindaco e presidente della Provincia Marcello Pierucci, il nostro assessore Luca Mecchi e tutti componenti della giunta per la fiducia accordatami, per il personale che ci hanno assunto e per tutte le dotazioni che ci hanno permesso di acquistare, indispensabili per garantire una maggiore efficienza operativa. Spero di non avere disatteso le loro aspettative; il presidente del consiglio comunale Andrea Boccardo e tutto il consiglio comunale; tutti i sindaci che si sono succeduti in questi 40 anni; i miei ex comandanti e gli ex colleghi per ciò che mi hanno insegnato, un saluto particolare ai colleghi della sezione 3 annonaria che ho diretto per oltre 15 anni; il segretario e l’attuale segretario generale Daniela Di Pietro, i dirigenti i funzionari e tutti i dipendenti del Comune di Camaiore; i colleghi della polizia provinciale, dei parchi con i quali c’è sempre stato un sincero e costruttivo dialogo; i colleghi delle forze dell’ordine: i carabinieri di Lido e Camaiore, del commissariato di Viareggio e della Guardia di Finanza di Viareggio, della polizia stradale. Siamo sempre stati alleati nella ricerca di collaborazione e condivisione. Con loro abbiamo affrontato e gestito situazioni più o meno complesse, sempre nel rispetto delle relative competenze, ma anche eventi sia sportivi sia musicali di alto livello e di valenza internazionale, il tutto pianificando scrupolosamente le migliori soluzioni operative; i vigili del fuoco, in particolare l’ingegner Gilberto Giunti, un insostituibile punto di riferimento; i componenti della Rsu e i rappresentanti sindacali e di categoria con un ringraziamento particolare alla Cisl nella persona dell’ex collega e delegato Massimo Petrucci per quanto fatto per il nostro comando, ma anche per quanto la Csil sta facendo a livello nazionale per il comparto polizia locale; il presidente dell’Ancupm Stefano Donati, oggi qui con me, già comandante a Roma, Bari, Carrara ma soprattutto di Camaiore dove iniziò la sua prestigiosa carriera; il personale della Usl Toscana Nord nelle persone dei dottori Giuseppe Pepe (direttore del pronto soccorso, luogo difficile e delicato da dirigere), Franco Barghini (igiene pubblica), Iacopo Massei (psichiatria), del servizio veterinario Luca Lazzerini e tutti i dottori veterinari compresi gli ex; gli avvocati; gli amici della stampa, leali e preziosi alleati nella divulgazione di una comunicazione sinergica atta anche alla prevenzione, ma soprattutto necessaria per far emergere le tante attività che le polizie municipali sono chiamate a svolgere, ma poco conosciute dalla maggior parte dei cittadini: non facciamo solo sanzioni per divieto di sosta…; i dipendenti ed ex della Provincia di Lucca, del Genio Civile, dell’Anas con i quali ho avuto il piacere di collaborare; il presidente e i dipendenti del Consorzio di promozione turistica Camaiore; i presidenti e il personale delle associazioni di categoria balneari, commercianti e albergatori; i presidenti della Misericordie di Camaiore/Lido e Capezzano della Croce Verde e della Croce Rossa, delle associazioni di volontariato, tutti con i propri volontari ci hanno dato un grande e professionale supporto in occasione di eventi o manifestazioni; la cittadinanza con la quale ho sempre cercato un dialogo costruttivo, ma sempre tenendo presente il nostro dovere di reprimere senza indugio tutti quei comportamenti che andavano a danno di chi rispetta le regole; per loro la porta del mio ufficio è sempre stata aperta e ho sempre ricevuto tutti senza orario, soprattutto le persone meno abbienti; monsignor Righi per averci accolto e celebrato questa messa nonché tutti i parroci con i quali ho condiviso attività di vario genere”.
“Con tutti ho condiviso “gioìe e dolori” – conclude – nel rispetto dei ruoli, ma sempre nell’interesse delle amministrazioni comunali succedutesi nel tempo e soprattutto della collettività camaiorese. Un ringraziamento particolare lo devo ai miei familiari per la pazienza ed anche per le rinunce che il ruolo che ho ricoperto ha comportato anche a loro”.