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Pietrasanta celebra la Liberazione: dal ricordo dei partigiani e del contributo Usa a ‘Bella Ciao’

25 aprile 2025 | 14:35
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Pietrasanta celebra la Liberazione: dal ricordo dei partigiani e del contributo Usa a ‘Bella Ciao’
Pietrasanta celebra la Liberazione: dal ricordo dei partigiani e del contributo Usa a ‘Bella Ciao’
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Pietrasanta celebra la Liberazione: dal ricordo dei partigiani e del contributo Usa a ‘Bella Ciao’
Pietrasanta celebra la Liberazione: dal ricordo dei partigiani e del contributo Usa a ‘Bella Ciao’
Pietrasanta celebra la Liberazione: dal ricordo dei partigiani e del contributo Usa a ‘Bella Ciao’

Presente anche una delegazione della base militare americana di Camp Darby. Ricordato Papa Francesco alla vigilia dei funerali

I vessilli dell’Unione Europea, degli Stati Uniti d’America e d’Italia, accompagnati dai rispettivi inni per l’alzabandiera, si sono fermati a mezz’asta, nel rispetto del lutto nazionale proclamato per la scomparsa di Papa Francesco. Con il ricordo dell’amatissimo pontefice che ha preso per mano la cerimonia di piazza Statuto organizzata per l’80esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo dall’amministrazione comunale di Pietrasanta insieme alle associazioni combattentistiche e d’arma, con la partecipazione di autorità civili, militari e religiose e di una delegazione della base militare americana di Camp Darby.

Dopo la deposizione della corona ai piedi del monumento che onora i caduti del Primo e del Secondo conflitto mondiale, la benedizione del Proposto e parroco di Pietrasanta, monsignor Roberto Canale che ha declamato la preghiera per i caduti e per le vittime della guerra, ricordando come “l’impossessarsi della libertà e della vita, cercando di toglierla agli altri, continua a mietere ancora tante, troppe vittime nel mondo”. Sono quindi seguiti gli interventi istituzionali, aperti dal sindaco Alberto Stefano Giovannetti che, ringraziati i presenti, ha ricordato come “tutti dobbiamo sforzarci, ogni giorno, per mantenere quella libertà che 80 anni fa tante vite e tante sofferenze è costata al popolo italiano e che ancora oggi, purtroppo, resta quasi un miraggio per troppi paesi, come l’Ucraina e la Palestina. Papa Francesco è stato un costruttore di pace, di rispetto – ha poi sottolineato il primo cittadino – e sostenitore di quel diritto che ognuno di noi ha di dire quello che pensa per il bene comune ma senza offendere, prevaricare, sovrastare l’altro. Questo è impegnarsi per la libertà, questo deve essere l’insegnamento che lasciamo ai nostri figli e nipoti”.

La parola è poi passata a Timothy Andersen, Deputy Garrison Manager della base militare di Camp Darby: “La Liberazione d’Italia – ha dichiarato – è stata un successo di principi condivisi, dimostrando il potere della solidarietà: i soldati americani hanno combattuto fianco a fianco con la coraggiosa resistenza italiana e Camp Darby, ancora oggi, continua a rappresentare questa collaborazione e il nostro comune impegno per la pace e la sicurezza. Lavoriamo insieme ai nostri alleati per rispettare i sacrifici del passato e creare insieme un futuro più luminoso, non dimentichiamo mai nei nostri cuori, soprattutto in questo giorno, l’importanza del coraggio, il valore della libertà e la forza duratura della dignità”.

Sono quindi seguiti gli interventi delle associazioni. Il professor Pietro Bresciani Gatti, per il Gruppo alpini di Capezzano Monte, ha espresso la più profonda “gratitudine a chi, anche dai più piccoli borghi, ha perso la vita perché noi vivessimo liberi – ha sottolineato – come Paolo Viviani, che aveva fatto parte della formazione Bandelloni e Italo Vangelisti, morto ventenne in un combattimento nel luglio del ‘44. Il 25 aprile ha sollevato un popolo intero che è diventato protagonista del suo destino”. Per le forze armate italiane, il colonnello Mariano Marchetti ha ricordato come “i soldati statunitensi combatterono, in Italia, una guerra che non era la loro e lo fecero con un coraggio e una determinazione senza pari, pagando un tributo altissimo di vite umane, con circa 17 mila caduti, per aiutare i popoli europei a ritrovare la libertà e la democrazia”. “Qui c’è la bandiera statunitense che, idealmente, rappresenta tutte le forze alleate che combatterono qui in Versilia – ha proseguito Giovanni Cipollini, presidente della sezione Anpi Gino Lombardi – ma io pongo al suo fianco anche le bandiere del Regno Unito e del Brasile: gli inglesi liberarono tutta la fascia collinare, i brasiliani altre zone del comprensorio versiliese. E voglio ricordare anche il tributo di vite che Pietrasanta ha pagato: 7 militari, 22 partigiani, altri cittadini che hanno combattuto in zone d’Italia differenti e tutti quei morti, oltre 400, causati dagli ordini bellici nell’immediato Dopoguerra e negli anni successivi, perché il nostro territorio fu fra quelli più disseminati di mine”.

La cerimonia si è conclusa sulle note di Bella Ciao, il canto popolare italiano dedicato alla Resistenza accompagnato dalla voce e dal battito di mani delle numerose persone raccolte in piazza. Prima della cerimonia ufficiale, erano stati deposti omaggi floreali a Strettoia, presso il cippo dedicato ai caduti sulla Linea Gotica e al monumento del Soldato Alleato, lungo viale Apua.